V. 12 N. 16 (2021): Dominio del sacro. Immagine, cartografia, conoscenza della città dopo il Concilio di Trento
A cura di Mario Bevilacqua (Università degli Studi di Firenze) e Marco Folin (Università di Genova).
Fra Cinque e Seicento la geografia politica italiana si polarizza intorno a un gruppo di città di varia grandezza e tradizione: Roma e Firenze, Milano e Napoli, Genova e Venezia, Torino e Modena, antiche repubbliche e nuove capitali dinastiche, satelliti delle grandi monarchie europee e piccoli centri signorili. L’incontro – più sporadicamente lo scontro – tra i dettami del Concilio di Trento e gli interessi delle élites dominanti di queste città pone le basi per inedite forme di controllo sociale, culturale, spirituale, alimentando nuovi assetti e politiche urbani, in cui la presenza e la gestione del sacro diventa elemento fortemente condizionante. Protagonisti sono allora la capillare presenza degli ordini religiosi maschili e della clausura femminile, il rinnovato apporto della curia vescovile residente, l’entità parrocchiale e il suo ruolo di controllo e registrazione sociale, il consolidarsi della presenza confraternale, il sorgere di nuovi luoghi di culto e pratiche di devozione.