Venetia riflessa sull’acqua: ipotesi e nuove proposte

Autori

  • Gianmario Guidarelli Università degli Studi di Padova
  • Elena Svalduz Università degli Studi di Padova

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/13015

Parole chiave:

Venezia, storia della città, storia della rappresentazione, storia dell'architettura conventuale, storia dell'architettura del Rinascimento

Abstract

Il saggio si propone di indagare, per la prima volta in modo sistematico, la pianta di Venezia (Venetia) di Gian Battista Arzenti, una tela dipinta ad olio, conservata presso il Museo Correr e recentemente datata al 1621–26 (da Gianmario Guidarelli nel 2015). La pianta raffigura la città come un corpo molto compatto e omogeneo, in un momento della sua storia urbana in cui parte delle grandi trasformazioni progettate da Cristoforo Sabbadino nel secolo precedente sono ormai giunte al termine. Lo sguardo del pittore restituisce una veduta quasi isotropa della città, dove l’area marciana (che ha un ruolo centrale nelle raffigurazioni precedenti, come quella di Jacopo de’ Barbari, 1500) è solo uno dei fulcri celebrativi della città, insieme al Canal Grande (con la sua parata di palazzi patrizi) e all’Arsenale. In questa rielaborazione visiva di Venezia, il ruolo dei monasteri e dei conventi è centrale, ma non predominante rispetto agli altri elementi della città. Le facciate marmoree delle chiese benedettine di San Zaccaria e San Giorgio Maggiore, e la mole delle chiese mendicanti dei Frari e di San Zanipolo, emergono dal tessuto circostante senza imporsi rispetto allo spazio circostante, rientrando nella logica di una città armoniosa e compatta. Per quanto riguarda le chiese più piccole (parrocchiali e confraternali, prima di tutto) la logica del pittore le inquadra come parte integrante di quinte urbane (come la riva delle Zattere). Alla luce di queste considerazioni, ci proponiamo di mappare le occorrenze degli edifici cultuali nella pianta e di verificarne il ruolo visivo nella costruzione della rappresentazione urbana, in un equilibrio tra edifici religiosi e civili, tra infrastrutture e rete naturale di canali che Venezia celebra come immagine di una armonia sociale e politica.

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Pubblicato

2021-12-21

Come citare

Guidarelli, G., & Svalduz, E. (2021). Venetia riflessa sull’acqua: ipotesi e nuove proposte. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 12(16), 140–155. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/13015