Da tempio magnifico ad arnese militare: trasformazioni e modelli a Mondovì e Savona tra XVI e XVII secolo
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/12615Parole chiave:
Storia dell’architettura, strategie urbane, patrimonio urbano, patrimonio religioso, architettura militareAbstract
Quando il dominio del sacro è letto in negativo, quali sono i risvolti morfologici e urbani di spazi, architetture e presenze religiose che devono cedere il passo a logiche e politiche che li sovrastano? È il caso che si può affrontare analizzando l’abbattimento, nel 1573, della cattedrale di Mondovì, fiorente centro culturale piemontese, quando è decisa la trasformazione del tempio magnifico in arnese militare. Dirompenti e significativi sono i riflessi sulla dimensione architettonica e urbana complessiva dell’alto poggio su cui sorge San Donato, il Mons, con i palazzi della ricca aristocrazia cittadina e gli spazi religiosi sorti o consolidati in periodo post tridentino, quando la città era cattedra del vescovo Michele Ghislieri (poi Pio V), caratterizzata da una vivacità intellettuale eccezionale se raffrontata ad altri centri piemontesi, con l’università, una tipografia d’avanguardia, la compagnia della stampa, il collegio gesuitico. Nel momento in cui si rinnovano le scelte e le priorità riguardo alla vocazione urbana, si definiscono i presupposti per le diverse consistenze immobiliari, con dinamiche demografiche legate alla resilienza di ordini religiosi connessi ai destini di chiese e confraternite e la definizione di nuove organizzazioni e gruppi sociali. Il contributo affronta l’analisi e il confronto tra fonti documentarie e iconografiche diverse, di cui, pur non costituendo un corpus omogeneo, si può apprezzare il notevole potenziale narrativo, dando modo di riflettere sulla presenza religiosa in città, e di verificare le modalità legate ai nuovi orientamenti politici, ponendo l’accento su dinamiche non ancora esplorate, e con un confronto diretto con altre città, in particolare con Savona e le sue trasformazioni dopo la perdita di autonomia nel 1528.
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