Nunzio Galizia e la veduta prospettica di Milano “liberata dalla peste” (1578)
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/12758Parole chiave:
Milano, peste, Carlo Borromeo, Nunzio Galizia, cartografiaAbstract
Il contributo affronta lo studio della veduta prospettica di Milano realizzata da Nunzio Galizia e dedicata a Giuliano Gosellini (segretario del Consiglio Segreto dello Stato di Milano) in occasione della liberazione della città dalla peste nel 1578. L’acquaforte (mm 462 x 644) è conservata in un unico esemplare presso la Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli del Castello Sforzesco. Sebbene Galizia segua la precedente impostazione della veduta prodotta da Antoine Lafrery nel 1573, la pianta presenta un’immagine inedita e devozionale della Milano dopo la peste del 1576–77, e durante l’episcopato di Carlo Borromeo. Sono raffigurati i lazzaretti improvvisati nei sei borghi posti fuori le porte urbane, i fuochi che distruggono oggetti e indumenti infetti, le capanne che le cronache ricordano essere state costruite per gli ammalati, i fopponi (cimiteri improvvisati) e le croci stazionarie. Alle spalle della città, Galizia rappresenta l’empireo celeste (Padre Eterno, Cristo tra la Madonna, i santi Ambrogio, Pietro, Rocco, Sebastiano e Cristoforo) che la sovrasta e la libera, tra nembi di luce e nubi sorvolate da angeli.
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