Cartografie del sacro, Roma 1575–1616
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/13927Parole chiave:
Roma, Controriforma, Ordini religiosi, Cartografia, GesuitiAbstract
Durante la seconda metà del Cinquecento la produzione cartografica romana si intensifica, e si specializza in una ampia varietà di prodotti, in relazione alla particolare situazione della città nel lacerato contesto politico-dottrinale europeo. Accanto a una specifica committenza curiale – ma mai direttamente pontificia – in questo saggio si delinea il ruolo delle politiche dei nuovi ordini religiosi. In fase di radicamento e espansione, questi definiscono, e spesso si contendono, le topografie del sacro del centro universale del Cattolicesimo. In una politica spesso molto elaborata di promozione di immagini a stampa, Filippini, Scolopi, Camaldolesi e Gesuiti promuovono la realizzazione e pubblicazione di immagini cartografiche a stampa che conoscono una diffusione capillare anche grazie ai nuovi percorsi dell’espansionismo cattolico tra Cinquecento e Seicento.
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