ET IN ARCADIA EGO. Eseguire musica come architettura

Autori

  • Katerina Michalopoulou Università di Atene
  • Antonis Touloumis Università di Atene

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6146

Parole chiave:

Architettura, Musica, Ritmo, Rituale, Sepoltura

Abstract

Siamo in grado di eseguire un movimento rituale verso una tomba? È possibile per una tomba, che esprime tipicamente il corpo a riposo, inscrivere simultaneamente il movimento dei vivi? Attraverso il nostro progetto, consideriamo l’idea di progettare tombe che agiranno come spartiti musicali, cioè elementi che determinano il nostro movimento dandone un senso rituale. Diversi impulsi cardiaci che corrispondono a diverse età sono legate ai ritmi della musica e, infine, diventano ritmi di passo. L’idea di progettare esperienze temporali attraverso elementi architettonici si riferisce anche alla progettazione di camere funerarie. Sulla base dell’idea di simultaneità, sono progettati come sepolture parallele. Trame circolari definiscono il nostro progetto, perché esse sono sempre state legate a movimenti rituali. Inoltre, essi sono legati alle strutture idriche sotterranee come i pozzi.

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Pubblicato

2015-12-29

Come citare

Michalopoulou, K., & Touloumis, A. (2015). ET IN ARCADIA EGO. Eseguire musica come architettura. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 6(8), 195–207. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6146

Fascicolo

Sezione

Architettura e progetti