L’innamorato, il divoratore e il conservatore
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/2613Parole chiave:
Architettura, Urbanistica, Territorio, Filosofia, Città,Abstract
Con questo articolo desidero iniziare un percorso, tracciare una ipotesi di lavoro multidisciplinare tesa ad interpretare e giudicare l'evoluzione o decostruzione del modello di città. Perdonate pertanto l’estrema semplificazione: distinguo e sfumature saranno esercizio di approfondimenti successivi.
Il tentativo rimane quello di individuare tre ipotesi di lavoro divise ciascuna in altrettanti capitoli: Nel primo si traccia, molto brevemente, la traiettoria di un declino, quello di un modello di città che è iniziato con la rivoluzione industriale sino ad arrivare ai giorni nostri. Nel secondo sono enucleati pregi e difetti della città contemporanea per individuare alcune possibili linee guida capaci di restituire una proposta di assetto plausibile. Nel terzo si evidenzia come l'abito, l'aspetto che la città può vestire o svestire, sia eco dell'umanità di chi è chiamato a distruggere, conservare oppure formare, il nostro territorio.
Riferimenti bibliografici
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