La fabbrica della concordia: La prima pianta prospettica di Fabriano

Autori

  • Giorgio Mangani Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/12718

Parole chiave:

Fabriano, Domiziano Domiziani, Giovanni Andrea Gilio, Francesco Stelluti, Accademia dei Disuniti, Accademia dei Lincei

Abstract

Le prime due piante prospettiche di Fabriano (probabilmente derivanti da un disegno dal vero realizzato per una trattazione corografico-storica locale della metà del secolo XVI del domenicano Giovanni Domenico Scevolini) sono un dipinto devozionale di Domiziano Domiziani della fine del secolo e una incisione di Mattaeus Greuter del 1630. Sembrano collegate ai programmi della locale Accademia dei Disuniti. L’accademia era stata fondata dalle due fazioni politiche della città come strumento di integrazione, dopo anni di scontri per il governo di Fabriano, ormai inglobata nello Stato Pontificio. Il saggio ricostruisce l’impiego propagandistico dell’immagine urbana e dei culti locali favorito dall’Accademia dei Disuniti e da uno dei suoi leader, il canonico fabrianese Giovanni Andrea Gilio, tra i più noti teorici della retorica ed estetica controriformate, per celebrare la concordia della città in perfetto stile postridentino, ma ribaltando l’utilizzo delle immagini a suo favore al fine di ottenere l’elevazione a sede vescovile. L’impiego della veduta urbana come simbolo della concordia politica riprende una tradizione locale tardomedievale e diventa, invece che un atto di disciplinamento, un raffinato strumento di resistenza e mediazione politica e cortigiana, imitato anche dagli accademici dei Lincei nel 1630, allora guidati dal loro Segretario: il fabrianese Francesco Stelluti.

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Pubblicato

2021-12-21

Come citare

Mangani, G. (2021). La fabbrica della concordia: La prima pianta prospettica di Fabriano. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 12(16), 66–77. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/12718