Cherubino Ghirardacci: parroco del concilio Tridentino

Autori

  • Simone Marchesani Archivio Generale Arcivescovile, Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/12566

Parole chiave:

parroco, scritti autografi, minute, visite pastorali, registri

Abstract

Le doti miniaturistiche e calligrafiche di Cherubino Ghirardacci e la tormentata vicenda editoriale della sua opera più celebre, la Historia di Bologna, hanno fatto sì che quanti si sono occupati di lui nel corso del tempo abbiano finito per trascurare altri aspetti della sua non breve vita, aspetti che pure concorsero nell’influenzarne la mentalità, le attitudini, la stessa biografia. Il presente contributo intende riportare alla luce uno di questi elementi, spesso ricordato dagli autori ma mai approfondito nelle sue implicazioni: l’attività di Ghirardacci come parroco di S. Cecilia, incarico che ricoprì nell’ultimo quarto della vita. L’analisi di alcuni documenti conservati presso l’Archivio Arcivescovile di Bologna, talvolta autografi, in parte già noti ma inediti, tenta di reinserire lo storiografo bolognese nel panorama ecclesiale di quel periodo che, come noto, ebbe in Bologna, grazie all’impulso impresso dal card. Gabriele Paleotti, uno dei principali banchi di prova in vista della recezione del concilio di Trento, conclusosi pochi decenni prima. Entro questa cornice il contributo mira a verificare se esista una relazione fra l’azione di Ghirardacci nelle sue vesti di parroco all’interno della città e lo spessore culturale che traspare dalle sue più note attività erudite e calligrafiche.

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Pubblicato

2021-12-21

Come citare

Marchesani, S. (2021). Cherubino Ghirardacci: parroco del concilio Tridentino. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 12(16), 320–327. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/12566