Aveva ragione Jaques Tati. A proposito dello scontro tra rinnovatori e conservatori sulle recenti tendenze coloristiche di Bologna
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/3961Parole chiave:
Monsieur Hulot, urbanarchitettura, Corviale, Scampia, ZenAbstract
In riferimento ai film sul modernismo in architettura e urbanistica degli anni sessanta, che hanno come protagonista Monsieur Hulot, il contributo rilegge criticamente la cosiddetta “urbanarchitettura” con riferimento ai casi più problematici, il Corviale, le Vele di Scampia, lo Zen, simboli del fallimento di un’utopia progettuale.
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