La ricerca di valori per una rinascita culturale
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/2169Abstract
Negli ultimi trenta anni Bologna ha perso un quarto dei suoi cittadini, perlopiù artigiani, pensionati e famiglie a basso reddito. Per i primi ci sono pesanti restrizioni nell’utilizzo dei mezzi di trasporto e le politiche di accesso al centro si sono dimostrate sempre più miopi per chi deve lavorare; i “meno abbienti” se ne sono dovuti andare perché i valori immobiliari sono diventati proibitivi per una politica di restauro e di conservazione di quell’area definita “centro storico” che ha favorito un aumento artificioso dei valori immobiliari. Tutti e due sono la conseguenza di una politica parossistica di valorizzazione degli edifici entro le mura. Per queste categorie infine - e forse anche per altre - l’irragionevole aumento dei costi degli spazi urbani è stata dunque la logica conseguenza – probabilmente non voluta ma implicita - dell’eliminazione delle attività umane a favore della conservazione della facciata della città che l’ha trasformata via via in un luogo privo di quella cultura “vera” che derivava dai traffici, dai commerci, dal lavoro degli artigiani.Downloads
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