Dare luogo al lutto: la costruzione di una memoria per la strage di Ustica
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/7872Parole chiave:
Strage di Ustica, Museo, Arte, Reliquie, Luogo della memoria (lieu de mémoire)Abstract
La sera del 27 giugno 1980 il volo Itavia IH 870, partito da Bologna e diretto a Palermo con 81 persone a bordo, scomparve dai radar pochi minuti prima dell’atterraggio. Alcune ore dopo, i frammenti del relitto del DC-9 furono avvistati nel Tirreno, al largo delle coste di Ustica. Nessuno dei passeggeri e dell’equipaggio sopravvisse. La causa di questa tragedia rimane uno dei misteri più longevi della storia dell’Italia repubblicana. Il 27 giugno 2006 un convoglio di camion ha attraversato l’Italia per riportare i frammenti di relitto di nuovo a Bologna. Qui sono stati nuovamente ricomposti e avvolti da un’installazione fortemente emozionale dell’artista francese Christian Boltanski, il cui lavoro da sempre ruota attorno al senso di memoria e di perdita. 81 lampadine pulsano sul relitto, affievolendosi e riaccendendosi senza spegnersi mai, come battiti, respiri; 81 specchi neri proteggono e diffondono 81 voci che compongono un sussurro fatto di pensieri sospesi e interrotti. Il Museo per la memoria di Ustica ha creato un “luogo della memoria” per una strage senza luogo, o meglio, dal luogo inattingibile.Downloads
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