La rete di chiese rupestri nel territorio delle gravine di Mottola (TA). Recupero e valorizzazione
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6461Parole chiave:
Chiese rupestri, Gravine, Paesaggio, Restauro, ValorizzazioneAbstract
L’area delle gravine di Mottola, in provincia di Taranto, è segnata da una fitta rete di chiese rupestri oggi minacciate dall’abbandono e dall’oblio. Si tratta nella maggior parte dei casi di fabbriche completamente scavate nella roccia che la storiografia locale riconduce all’alto Medioevo e alla seconda dominazione bizantina del territorio. Oltre a costituire un capitolo importante delle vicende storiche e artistiche che si sono succedute nel corso del tempo, anche riguardo a maestranze e risorse locali, queste chiese rappresentano un documento straordinario di cultura religiosa. Ancora riconoscibili sono le serie di affreschi che decorano le pareti, le iscrizioni dedicatorie, le ierofanie e gli gnomoni legati all’orientamento e al culto dei santi. Sulla scorta di accurati rilievi, il presente contributo intende portare nuovi elementi di conoscenza, non solo riguardo alla specificità tipologica e formale, materiale e costruttiva di ogni singola chiesa,ma anche in riferimento ad un paesaggio, quello delle gravine di Mottola, di forte impatto e di densa stratificazione. L’obiettivo, molteplice, è quello di attivare percorsi di tutela e salvaguardia, fermare l’obsolescenza e il degrado, con interventi di restauro di superfici e strutture laddove necessario, e,congruentemente, di esplorare la possibilità di rimettere a sistema le chiese recuperando, a fini di turismo religioso ma non solo, i tracciati dei pellegrini e le scalinate di accesso alle varie gravine. Il tutto avendo presente la somma dei valori in gioco e le questioni legate all’accessibilità e alla moderna fruizione.Riferimenti bibliografici
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