L’urbanistica del distacco
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6288Parole chiave:
Kumbh Mela, Urbanistica effimera, Paesaggio, Temporalità, TempoAbstract
Negli ultimi anni, c’è stata una straordinaria intensificazione delle pratiche di pellegrinaggio, che si è tradotta nella necessità di strutture urbane più grandi e più frequenti per ospitare enormi raduni. Il caso del Kumbh Mela, una leggendaria festa indù in India, fissa gli standard per la comprensione di modi alternativi per costruire città transitorie con una temporalità in linea con la natura effimera di enormi flussi umani. Questo massiccio raduno culturale, che risulta la più grande mega città effimera del mondo e accoglie 3 milioni di pellegrini ogni 12 anni, genera un caso estremo che ci costringe a riflettere profondamente sul modo in cui possiamo pensare più ampiamente le città del futuro e da cui possiamo estrapolare diverse lezioni per quanto riguarda un “concetto aperto” di architettura, di progettazione urbana e di politica di pianificazione più elastico.Riferimenti bibliografici
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