Architettura come spazio liminale
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/5923Parole chiave:
Limite, Empatia, Soglia, Progettazione, CuriositàAbstract
Il progetto d’architettura deve derivare la propria origine dalla combinazione di immersioni interne ed esterne, fra limiti fisici o immaginari. La sfida più urgente è quella di diffidare della netta divisione dell’architettura in distinti campi di conoscenza e porre l’agire dell’architetto su di una soglia tra universale e particolare. L’architettura è una lente, uno strumento attraverso il quale si guarda per mettere a fuoco nuove prospettive, attivando la trasformazione dell’esperienza dall’ingrandimento di uno spazio di auto-riflessione a un più ampio orizzonte. L’architettura narra le relazioni tra gli spazi e verifica la propria validità attraverso la significativa pratica del disegno. Il Design, invece, preso in sé stesso, diviene il linguaggio della moda corrente. L’architettura può appagare i sogni degli uomini e miracolosamente può fornire loro strumenti per inventarne di nuovi: la curiosità è il primo movente all’azione.Downloads
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