Le stagioni dell’urbanistica riformista in Emilia-Romagna

Autori

  • Mario Piccinini INU Emilia-Romagna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/3939

Parole chiave:

pianificazione territoriale urbanistica, urbanistica riformista, Regione Emilia-Romagna

Abstract

Nel 1971 la pianificazione urbanistica viene trasferita alle Regioni, che divengono un laboratorio di elaborazione che fornisce indicazioni di straordinaria importanza anche per le leggi nazionali.
In Emilia-Romagna si afferma la cosiddetta urbanistica riformista. Tema decisivo dei piani è il contenimento della rendita urbana tramite la riduzione delle previsioni private dei piani regolatori comunali.
Dai criteri di lettura generazionale dei piani come strumento di conoscenza e periodizzazione dei fenomeni urbani e territoriali degli anni ’80 all’approvazione della la nuova legge urbanistica regionale (LR 20/2000), si apre un periodo che innova profondamente il sistema della pianificazione urbanistica e territoriale.
La crisi strutturale dell’economia dal 2009 ha messo in discussione l’impianto dei Piani che sono stati  pensati per la crescita insediativa.  Il nuovo paradigma  con il quale siamo chiamati a confrontarci non è più l’espansione, ma la rigenerazione urbana. Si affaccia quindi una nuova stagione di piani in cui si deve ripensare all’idea stessa di espansione.

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Pubblicato

2013-06-30

Come citare

Piccinini, M. (2013). Le stagioni dell’urbanistica riformista in Emilia-Romagna. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 4(6), 25–34. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/3939