L’orizzonte dopo la catastrofe. Sciesopoli da colonia fascista a centro per giovani profughi ebrei, e oltre

Autori

  • Elena Pirazzoli Ricercatrice indipendente

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/19713

Parole chiave:

Sciesopoli, colonia, fascismo, profughi, ebraismo

Abstract

Nell’autunno 1945 l’ex colonia montana del Gruppo rionale fascista Sciesa di Milano viene trasformata in centro di raccolta per giovanissimi profughi ebrei scampati alle persecuzioni, i ghetti, lo sterminio. La percezione che si tratti di una forma di riparazione è immediata e tuttavia destinata ad affievolirsi nel corso dei decenni successivi, quando a questa funzione di rifugio ne seguiranno altre. La vicenda architettonica e sociale di Sciesopoli è caratterizzata da una lunga, e ininterrotta, concatenazione di usi – per certi aspetti antitetici, per altri in continuità – che si dipana dall’inizio degli anni Trenta fino alla fine degli Ottanta. Quando entra in crisi il modello dei grandi edifici per vacanze e terapie di massa, per Sciesopoli si delinea un destino condiviso da strutture analoghe: un abbandono determinato da un difficile, probabilmente impossibile, riuso nel presente, le cui esigenze non collimano più con queste dimensioni e forme. Per più di cinquant’anni, migliaia di bambini e ragazzi hanno usufruito delle possibilità offerte da Sciesopoli: aria montana, attività all’aperto, piscina riscaldata, terapie antitubercolari, accoglienza per profughi. Attualmente, forse solo quest’ultima funzione continua a sussistere come necessità sociale: ma un’ospitalità per rifugiati è difficilmente oggetto di investimenti per il recupero di una struttura deteriorata e bisognosa di adeguamenti, che, invece, si sono succeduti durante lo scorrere delle sette vite di Sciesopoli.

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Pubblicato

2024-07-01

Come citare

Pirazzoli, E. (2024). L’orizzonte dopo la catastrofe. Sciesopoli da colonia fascista a centro per giovani profughi ebrei, e oltre. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 15(19), 258–273. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/19713