L’attività dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/12351Parole chiave:
beweb, 8xmille, #testimonidifuturo, CEI immobili, valorizzazione culturaleAbstract
I vescovi italiani hanno dotato il nuovo Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI di nuove Disposizioni e Regolamento per l’erogazione dei fondi 8xmille sulla base delle richieste presentate dalle Diocesi italiane. Al fine di provvedere nel modo più adeguato alle necessità di culto e per salvaguardare il patrimonio storico culturale ecclesiastico sul territorio, le Diocesi hanno avviato dal 1996 l’inventariazione dell’intero patrimonio (chiese, opere d’arte e liturgiche, libri e carte di archivio) in stretta collaborazione con il MiBACT utilizzandone gli standard catalografici. Le banche dati sono consultabili sul sito anche con una interrogazione cross domain di oltre 10.500.000 oggetti. Il portale propone la narrazione dei beni, che rimangono vivi nelle comunità e ne rappresentano i valori spirituali, culturali e relazionali. Anche gli ordini religiosi hanno avviato l’inventario dei beni culturali di loro proprietà utilizzando CEI-Ar (44 archivi) e SBN nel Polo PBE (122 biblioteche). Nuove progettualità rappresentano il patrimonio sul territorio definendo i confini delle Diocesi in formato digitale. Dai contenitori (chiese e immobili ecclesiastici) ai contenuti, si descrivono le condizioni e i rischi che corrono, per una più efficace programmazione degli interventi. Le Diocesi hanno avviato progettualità culturale integrate fra musei, archivi e biblioteche e una efficace comunicazione “il social dei beni”.
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