Strategie per il riuso adattivo del Monastero di Sant’Agostino a Vicopelago
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/11278Parole chiave:
patrimonio culturale religioso, riuso adattivo, economia circolare, valore intrinsecoAbstract
Il tema del riuso del patrimonio culturale religioso dismesso è da anni al centro dell’attenzione nel dibattito nazionale ed internazionale. La vastità e l’importanza di tale patrimonio, elemento connotante del paesaggio e della vita delle comunità nate attorno ad esso, evidenzia con estrema urgenza la questione aperta sul suo futuro e quindi sull’individuazione di strategie coerenti con il complesso di valori di cui è portatore. Il diverso approccio adottato in casi di riuso già realizzati ha mostrato punti di forza e fragilità dei processi implementati e ha richiamato l’attenzione sulla necessità di individuare dei criteri-guida condivisi per l’elaborazione di una metodologia esportabile ma anche adattabile ai diversi contesti. La summer school “Nuovi scenari per patrimoni monastici dismessi. Casi lucchesi tra memorie monastiche ed eredità pucciniana” ha rappresentato un’occasione di proficuo dibattito interdisciplinare per approfondire il tema del riuso del patrimonio culturale religioso da una prospettiva sia teorico-conoscitiva che pratico-operativa. Partendo dallo studio di alcune buone pratiche, la sperimentazione sul caso studio dell’ex Monastero di Sant’Agostino a Vicopelago (Lucca) ha portato all’elaborazione di diverse proposte progettuali che sono state presentate agli stakeholder locali, come primo esito degli studi condotti e come primo step del processo di riconversione della struttura.
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