Perché continuiamo a parlare di urbanistica in Emilia-Romagna?

Autori

  • Luisa Bravo Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/3937

Parole chiave:

pianificazione territoriale, Regione Emilia-Romagna, centro storico, periferia

Abstract

La Regione Emilia-Romagna, fin dalla sua costituzione, ha da sempre svolto un ruolo rilevante nel panorama nazionale.
Già a partire dal dopoguerra, è la sede dove, meglio che in altre regioni italiane, si sviluppa la discussione sui temi della città e della sua regolamentazione. Bologna è il luogo dove il dibattito culturale si forma in maniera articolata, contribuendo significativamente alla fondazione dell’Istituto Nazionale di Urbanistica nel 1930, e dove le politiche e i piani trovano occasione di sperimentazione: dai piani INA casa, su progetto di noti architetti operanti nel contesto nazionale, ai progetti di espansione urbana al di fuori del perimetro urbanizzato, dal piano di conservazione del centro storico alle politiche di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale. Riassume bene Piero Orlandi, nel suo contributo, il fermento degli anni Sessanta e Settanta, che vedono operare in Regione grandi protagonisti dello scenario nazionale e internazionale, facendo assumere quindi a Bologna e all’Emilia-Romagna il ruolo di modello urbanistico, per la pianificazione e gestione del territorio, da studiare e da replicare, una sorta di laboratorio di sperimentazione che anticipa e indica la strada alla legislazione nazionale.

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Pubblicato

2013-06-30

Come citare

Bravo, L. (2013). Perché continuiamo a parlare di urbanistica in Emilia-Romagna?. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 4(6), 1–4. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/3937