L’educazione degli architetti

Autori

  • Claudio Sgarbi Carleton University

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/3709

Parole chiave:

formazione, architettura, spazio pubblico

Abstract

Un’ampia gamma di strumenti, dispositivi, apparecchi, macchine, sistemi e tecnologie sono oggi disponibili per ogni architetto nel "mondo civilizzato occidentale". Alcuni di questi elementi sono arcaici, come ad esempio le matite, mentre altri sono nuovi come le stampanti 3d o di calcolo quantistico. Anche la professioni degli architetti si sta trasformando. Le abitudini consolidate stanno cambiando molto velocemente: noi non disegniamo tanto quanto eravamo abituati a fare nel recente passato, facciamo copia/incolla molto di più rispetto a quanto scriviamo, pensiamo in un modo strano, viaggiamo molto in direzioni diverse, siamo esposti a una quantità vertiginosa di informazioni, siamo ossessionati dai nostri rifiuti che non possiamo evitare di produrre e facciamo tante cose in uno stato di ansia permanente, come se tutto intorno a noi si trovi in una condizione di spaventosa precarietà.
Il titolo di questo numero di "IN_BO. Ricerche e progetti per il territorio, la città e l'architettura "è pretenzioso, ma i suoi contenuti sono semplicemente onesti. Essi dimostrano diversi tentativi fatti da molto diversi docenti e studenti per scandagliare il territorio dello spazio pubblico attraverso diversi punti di vista.

Downloads

Pubblicato

2013-05-13

Come citare

Sgarbi, C. (2013). L’educazione degli architetti. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 4(1), 5–8. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/3709