Gli spazi del lutto negli ospedali veronesi del Novecento: l’evoluzione della progettazione
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/7869Parole chiave:
Verona, Ospedale per Bambini Alessandri, Nuovo centro ospedaliero, Istituto Anatomo-patologico, Camera mortuariaAbstract
La storia degli ospedali è legata agli istituti assistenziali ed è uno dei capitoli più interessanti degli eventi urbani del ventesimo secolo a Verona (Italia). L’attuale ospedale di Borgo Trento fu costruito nel 1914 come Ospedale Infantile Alessandri; nel 1942 fu trasformato e si espanse per crescere nel nuovo centro ospedaliero. Il concorso per l’Ospedale Infantile Alessandri, annunciato nel 1904, fu vinto dall’architetto Giovanni Tempioni, che considerava essenziale per il nuovo ospedale una “camera mortuaria e una sala anatomica per lezioni di cadavere”. Rilevante è stata l’evoluzione del design per il Padiglione di accoglienza, studio e gestione della morte nel nuovo centro ospedaliero, costruito dall’ingegnere Pio Beccherle. L’Istituto Anatomo-patologico divenne indipendente, innovativo e tecnologicamente moderno.Riferimenti bibliografici
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