Buone pratiche di conservazione e valorizzazione a rete del patrimonio architettonico religioso alpino il territorio tra Valle Elvo (BI) e Canavese Montano (TO)
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6462Parole chiave:
Patrimonio architettonico religioso, Conservazione, Valorizzazione, Turismo religioso, Percorsi devozionaliAbstract
L’istituzione nel 1990 delle Fondazioni bancarie, costituisce una svolta fondamentale nell’interesse e impegno che le Amministrazioni e gli Enti locali hanno condotto, in questi ultimi anni, nel sostegno del territorio attraverso interventi di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio. Le attività di finanziamento delle Fondazioni si sono dimostrate determinanti nell’orientare le politiche di scelta degli interventi di restauro e valorizzazione soprattutto in quelle Regioni italiane in cui sono particolarmente presenti. In Piemonte in parallelo al sostegno ai grandi interventi di restauro le Fondazioni hanno avviato negli anni 2000/2010, programmi di finanziamento per attività di tutela e conservazione del patrimonio religioso di beni architettonici e artistici diffuso sul territorio regionale. Il perdurare oggi di una carenza strutturale di risorse economiche ha però spinto le Fondazioni a progettare nuovi bandi orientati al sostegno delle economie locali. Il contributo proposto presenta gli esiti di un’iniziativa promossa nel 2012 dalla Compagnia di S. Paolo di Torino intesa a valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico diffuso sul territorio piemontese attraverso la programmazione di attività volte alla messa in rete di beni culturali. L’ambito territoriale è quello tra Valle Elvo (BI) e il Canavese Montano (TO), l’obiettivo quello di favorire lo sviluppo civile, culturale ed economico per il tramite di progetti fondati sull’integrazione tra tutte le risorse e gli attori presenti su di un territorio. L’iniziativa ha riguardato il patrimonio architettonico religioso diffuso, dal monastero della Trappa a Sordevolo (BI) alla pieve di S. Lorenzo a Settimo Vittone (TO), interessato da opere di conservazione e restauro. Idea guida del progetto è quindi il rafforzamento della cooperazione tra istituzioni e società civile nella prospettiva di una nuova economia basata sulla valorizzazione delle emergenze culturali accanto alla rivalutazione delle pratiche silvo pastorali, dei percorsi devozionali storici e ad altri processi antropici (per esempio turismo religioso – Santuario di Oropa e Santuario di Graglia) che hanno nel tempo determinato e mantenuto la fisionomia del paesaggio di questo territorio.Riferimenti bibliografici
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