Rafforzare la figura del Contraente Generale per aumentare l’efficienza delle Stazioni Appaltanti Italiane nella gestione del processo edilizio
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/4059Parole chiave:
client, contract law, international comparison, ppp (public-private partnership), procurement, project-construction-managementAbstract
La Direttiva Europea 93/37 defi nisce il “terzo tipo” di procedura di affi damento di lavori pubblici (dopo appalto e concessione), che può essere utilizzata da un’amministrazione committente per selezionare un soggetto responsabile della “realizzazione con ogni mezzo di un’opera corrispondente ai requisiti fi ssati dall’autorità committente”.L’Italia ha interpretato in modo originale questa procedura di appalto pubblico, introducendo nell’ordinamento (con la legge 443/2001 “Legge obiettivo la fi gura del contraente generale. Il punto critico di questo assetto risiede nella nozione di “contraente generale”, che rispetto ai riferimenti internazionali a cui può essere correlata appare incerta e controversa, specialmente in termini di ripartizione dei rischi fra committente ed esecutore delle opere.
Il Paper presenta alcuni risultati di uno studio della procedura italiana di “contraente generale”, confrontandola con i modelli di processo delineati dalla letteratura internazionale sul tema.
Dopo una breve analisi delle possibili alternative, gli Autori formulano alcune raccomandazioni proposta per il miglioramento della normativa italiana, che la renda meglio coerente con i princìpi del ppp (partenariato pubblico-privato) generalmente adottati in Europa e a cui la procedura del contraente generale deve essere correttamente riferita.
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