Pianificazione del cantiere per la ricostruzione post-terremoto di una città storica: il caso studio dell’Aquila
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/8822Parole chiave:
earthquake, L’Aquila, reconstruction, construction site planning, earthquake old townAbstract
Il terremoto che colpì la città di L’Aquila il 6 aprile 2009 rappresenta il primo evento sismico, dopo quello di Messina nel 1908, che ha interessato un’area così ampia e urbanizzata come un capoluogo di provincia. I problemi emersi dopo questo avvenimento, gli errori che sono stati compiuti e l’insieme delle soluzioni adottate hanno reso L’Aquila un reale “laboratorio della conoscenza”.
In questo contesto, l’attenzione si concentra sul tema complesso della ricostruzione del centro storico di L’Aquila, spesso definita dai giornali più importanti come “il più grande cantiere d’Europa”. Dopo aver analizzato le procedure adottate dalla Giunta Comunale, è stata osservata un’assenza di strumenti di pianificazione con cui coordinare i cantieri in contemporanea attività sull’area. Il primo ad affrontare questo problema è stato il Comune di Villa Sant’Angelo, che con la progettazione di “piano generale di cantiere” ha tentato di gestire i temi critici della ricostruzione. A partire da questa indicazione, è stato proposta una elaborazione del piano generale di cantiere per “l’asse centrale” del centro storico di L’Aquila. L’obiettivo è di pianificare le attività di cantiere sulla base delle scelte strategiche seguite alle condizioni del centro storico dopo il terremoto, facendo riferimento alla scala urbana anziché considerare ciascun cantiere individualmente. Un piano di lavoro si ottiene attraverso la definizione di requisiti concernenti i criteri di priorità per l’azione, la viabilità del centro storico, la logistica del cantiere e lo smaltimento delle macerie. Questo piano promuove una ricostruzione più funzionale e più sicura, e un uso più corretto degli spazi pubblici da parte delle imprese che eseguono i lavori privati.
Pertanto, utilizzando come punto di partenza l’attuazione del metodo nel caso studio di L’Aquila, viene qui proposta una soluzione di applicazione che riguarda la gestione della ricostruzione dei centri storici italiani colpiti dal sisma.
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