Le chiese chiuse di Venezia. Mappatura, progetti e criteri di riuso di una costellazione di edifici a fondamento di una nuova idea di città
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6466Parole chiave:
Chiese chiuse, Venezia, Idea di città, Policentrismo, Riuso del patrimonio culturaleAbstract
L’isola di Venezia con più di trenta chiese chiuse, abbandonate, inutilizzate è oggi un caso nazionale. La grande costellazione di questi edifici, sconsacrati e non, su cui un tempo è stata costruita la città, racconta oggi l’assenza consolidata e progressiva di cittadini dell’isola. La vocazione di riutilizzo di questo sistema di spazi sarebbe naturalmente quello di spazi espositivi. Anche questa vocazione racconta la capacità di questi manufatti di coincidere con il destino di Venezia: un museo a cielo aperto. Si verifica invece la possibilità, dopo una mappatura fisica e fotografica dei casi, che questi luoghi possano diventare spazi della produzione immateriale. Un ritorno alla Venezia produttiva di ottocentesca memoria, che vuole prospettare un vero e proprio cambio di paradigma a partire da questo sistema policentrico capace di innervare tutto il sistema urbano. Le ipotesi di riutilizzo investigate si muovono non solo all’interno dei vincoli linguistico e spaziali dettati dall’architettura, ma anche all’interno di quelli giuridici. Per questo il contributo che si intende presentare vuole mostrare, oltre alle ragioni del progetto, le sue condizioni e i criteri di riuso. La disciplina urbanistica che prescrive gli usi consentiti, il regime giuridico del pubblico demanio, la tutela del patrimonio culturale, quella attribuita alla destinazione a culto cattolico pubblico, sono tutti elementi fortemente condizionanti il progetto di riuso. Gli interventi sugli edifici di culto non più utilizzati necessitano, quindi, di verificare le modalità di collaborazione tra enti pubblici ed ecclesiastici, nell’intersezione tra il compito della Repubblica di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana in merito al cambiamento di destinazione delle chiese.Riferimenti bibliografici
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