Dissacrare la memoria del sacro: il caso Mignon
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6351Parole chiave:
Consacrazione, Profanazione, Sconsacrazione, SacrilegioAbstract
Il caso di studio è la chiesa medievale sconsacrata di San Pietro a Ferrara risalente al X sec. Dopo aver “perso la sua intitolazione” durante l’invasione napoleonica, fu riutilizzata come magazzino, palestra, spazio popolare di incontro, dal 1912 come un cinema, e dopo il 1980 come un cinema porno: il “Mignon. Cinema a luci rosse“. Può uno spazio con origini sacre, vocazioni e fondamenti essere così drammaticamente manipolato per essere in grado di “sostenere” qualsiasi tipo di violazioni della “sua” memoria? La memoria del sacro sembra aver contaminato il dominio del “sordido”, creando un curioso ibrido che merita attenzione. Mentre pone alcuni problemi sui limiti del riutilizzo di una chiesa sconsacrata, il caso Mignon punta ad alcune possibili sperimentazioni senza rischiosi pregiudizi.Downloads
Pubblicato
2017-07-31
Come citare
Sgarbi, C. (2016). Dissacrare la memoria del sacro: il caso Mignon. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 7(10), 91–100. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6351
Fascicolo
Sezione
Architettura e ricerca
Licenza
Copyright (c) 2017 Claudio Sgarbi
I diritti d'autore e di pubblicazione di tutti i testi pubblicati dalla rivista appartengono ai rispettivi autori senza alcuna restrizione.
Questa rivista è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Unported (licenza completa).
Vedere anche la nostra Open Access Policy.