Architettura come resistenza all’abbandono
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/5831Parole chiave:
Insediamenti informali, Rapporti umani, Inurbamento, Consolidamento, MetodoAbstract
L’accesso all’urbano da parte dei nuovi cittadini è strumentale ai cicli del capitale ma quest’ultimo non sembra interessato ad occuparsi di tale veloce e drammatico inurbamento. Per quanto riguarda le esigenze della competizione globale, credo che proprio quest’ultima sia in larga parte viziata da visioni distorte dei rapporti umani e della società, per cui in questo caso il disegno della città è spesso asservito a biechi interessi e prospettive a troppo breve termine. Mi sembra interessante cogliere quanto certi problemi posti dalle contemporanee dinamiche urbane possono trovare soluzione più con logiche progettuali legate alla piccola scala. L’architettura è una delle discipline più entusiasmanti, in cui competenze umanistiche e scientifiche ancora riescono a convivere, nonostante l’estrema richiesta di specializzazione dei nostri tempi.Downloads
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