Riqualificazione e sviluppo del sito minerario di Balangero e Corio: una proposta per la miniera d’amianto più grande d’Europa
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/2628Parole chiave:
Balangero, Corio, sito minerario, amianto, crisotilo, concorso di idee, incubatore, riqualificazione,Abstract
Il Sito di bonifica di Interesse Nazionale di Balangero e Corio ha prodotto crisotilo a partire dal 1918 e negli anni ‘70 si è affermato come la miniera d’amianto più grande d’Europa, causando una notevole contaminazione dell’area.
La miniera venne chiusa nel 1990 poiché il D.L. 257/92 vietò l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, il commercio e la produzione dell’amianto.
L’obiettivo del concorso non era solamente bonificare un’area contaminata, ma anche valorizzare la cultura e il paesaggio, preservare la memoria storica e promuovere iniziative che coinvolgano la popolazione locale riaffermando la forza sociale ed economica della regione.
Il progetto propone la conversione degli edifici industriali in spazi di documentazione dedicati alla storia del sito, luoghi per la produzione e promozione dell’arte e una serie di strutture ricettive volte a stimolare differenti forme di turismo.
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ACCORDO DI PROGRAMMA tra Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comunità Montana Valli di Lanzo, Comune di Balangero, Comune di Corio per la prosecuzione degli interventi di messa in sicurezza d’emergenza, caratterizzazione, bonifica e ripristino ambientale ai fini della riqualificazione per lo sviluppo della ex miniera di amianto di Balangero e Corio, del 18.12.2007.
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