Archeologia religiosa. Nuovi spazi aggregativi

Autori

  • Andrea Marcuccetti Ricercatore indipendente

DOI:

https://doi.org/10.60923/issn.2036-1602/19376

Parole chiave:

archeologia religiosa, chiese abbandonate, rigenerazione urbana, senso di appartenenza, società eque

Abstract

I cambiamenti socio-culturali ed economici nelle città contemporanee provocano l’abbandono e il degrado di aree urbane, ex-fabbriche, quartieri residenziali, edifici dismessi, spesso considerati “archeologia industriale.” Tali spazi, se rigenerati con il coinvolgimento attivo delle comunità, possono diventare leve di sviluppo urbano. Il panorama cambia radicalmente quando si affronta l’archeologia religiosa: chiese, conventi e cappelle abbandonate non suscitano più interesse, generando conflitti culturali e liturgie formali, mentre le nuove costruzioni sacre spesso risultano vuote e marginali. È necessario ripensare il luogo sacro come “spazio santo,” trasferendolo in contesti aggregativi alternativi, centri commerciali, impianti sportivi, parchi urbani, per favorire una coesione interconfessionale e una fruizione condivisa. La scelta non si riduce a demolizione o semplice riuso: serve diffondere spazi sacri sobri, multifunzionali e accessibili a diverse credenze, distribuiti nei nodi vitali della metropoli. Preservare queste aree identitarie come semi di una rinascita socio-culturale ponendo particolare attenzione alle criticità legate a possibili tensioni di natura politico-religiosa.

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Pubblicato

2025-10-20

Come citare

Marcuccetti, A. (2025). Archeologia religiosa. Nuovi spazi aggregativi. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 16(20), 52–65. https://doi.org/10.60923/issn.2036-1602/19376