Capitale spaziale e diritti: la città a chilometro zero
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/17069Parole chiave:
capitale spaziale, mobilità, interscalarità, prossimità, città chilometro zeroAbstract
Le forme del potere che agiscono sul territorio hanno trasformato la città in “una potente mac- china di distinzione e separazione, di emarginazione ed esclusione,” come l’ha definita Bernardo Secchi in La città dei ricchi e la città dei poveri. È questa la premessa del presente saggio che, a partire dal concetto di capitale spaziale, si interroga su come vada inteso oggi il diritto alla città e individua nell’accessibilità alle risorse urbane una delle questioni nodali della democrazia urbana. Ciò significa che il progetto della mobilità urbana e il disegno della rete delle connessioni tra luoghi temporalmente e spazialmente distanti sono strategici alla riformulazione e ridistribuzione del capitale spaziale e che l’interscalarità tra la dimensione metropolitana e la dimensione del quartiere è la chiave di una città aperta e flessibile in cui l’utilizzo delle facilities, ovunque si abiti, in centro o in periferia, possa essere effettiva.
Sullo sfondo di questo scenario, la città dei 15 minuti è tra le proposte più significative che combina la domanda della civitas con la necessità della conversione ecologica della polis per realizzare un’idea di abitare condiviso.
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