A Infância da modernidade. Le colonie estive dall’Italia fascista al Portogallo di Salazar
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/16539Parole chiave:
Italia, Portogallo, colonie per l'infanzia, Estado Novo, identità architettonicaAbstract
In Portogallo il governo di Salazar, dopo la fondazione dello Estado Novo (1933–74), introdusse una serie di politiche assistenziali sull’esempio di quanto realizzato in Italia. Seppur con diverse declinazioni strettamente legate all’identità nazionalista lusitana, l’Italia divenne un modello per il salazarismo. Diverse organizzazioni, quali la Fundação Nacional para a Alegria no Trabalho (FNAT), la Organização Nacional Mocidade Portuguesa (ONMP) e la Obra das Mães pela Educação Nacional (OMEN), si occuparono di costruire colonie di vacanza per l’infanzia, balneari, di collina e di montagna, con programmi funzionali legati alla cura e al tempo libero dei bambini. Numerosi protagonisti della politica portoghese furono inviati dal governo a studiare e visitare le organizzazioni assistenziali fasciste, mentre gli architetti – impegnati dalla fine degli anni Trenta a elaborare i progetti per le colonie estive – venivano esortati a utilizzare un linguaggio tradizionale. A partire da uno studio condotto negli archivi portoghesi, questa ricerca ripercorre le relazioni tra i due regimi per mettere in luce, attraverso l’ideologia politica e le opere costruite, analogie e differenze nel rapporto tra modernità dell’architettura e identità nazionale.
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