La scuola fa città. Il ruolo degli spazi aperti scolastici e di quartiere nelle pratiche di educazione alla democrazia
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/14836Parole chiave:
scuola diffusa, città aperta, cortili scolastici, transizione ecologica, educazione e democraziaAbstract
Il paper propone una riflessione sulla scuola come contesto privilegiato per l’educazione alla democrazia e motore di trasformazione della città pubblica. Attraverso una ricognizione del contesto nazionale e internazionale di esperienze di riappropriazione, recupero e uso creativo delle aree di pertinenza degli edifici scolastici, il testo invita a una riflessione sul potenziale di questi luoghi che, ridisegnati, aperti e messi a sistema, possono costituire gli elementi strategici per una riconfigurazione della città pubblica. Emerge un quadro articolato, vivace e complesso di modi altri di fare scuola, che prova a fornire risposte operative per mettere in atto una pedagogia della transizione che agisca sul piano della formazione, della sostenibilità e dell’impatto sociale; una pedagogia in grado, inoltre, di innescare un circolo virtuoso per rafforzare il capitale umano che gravita intorno alla scuola, e di moltiplicare le sue interazioni con il territorio e contribuire alla crescita di una coscienza democratica. In questo quadro si inserisce il progetto FIABA, sperimentazione attualmente in corso finalizzata a sviluppare una proposta metodologica per la valorizzazione delle scuole come living lab per la città in transizione, andando ad agire sia sulla scala della prossimità e quindi del quartiere, che su quella architettonica del cortile scolastico per la costruzione di una nuova permeabilità tra scuola e città.
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