Democrazia territoriale autoprodotta
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/14745Parole chiave:
democrazia urbana, autorganizzazione, pratiche urbane, politiche urbane, co-produzioneAbstract
Le città contemporanee si stanno confrontando con pratiche e processi che segnano una radicale trasformazione non solo fisica, ma anche antropologica, culturale e politica dell’abitare. In questo senso, si assiste ad alcune trasformazioni nel governo e nella vita politica strettamente connesse all’affermazione del modello neoliberista di sviluppo.
Dall’altra parte, assistiamo a un progressivo sviluppo non solo della cittadinanza attiva, ma anche delle forme di mutualismo e di autorganizzazione. In alcuni casi queste sono dettate dalla neces- sità di rispondere a esigenze sociali e aspirazioni verso una migliore qualità della vita urbana, che non trovano risposta da parte dei soggetti deputati. In altri casi, esse sono l’espressione dello sforzo di costruire modelli alternativi di sviluppo e di vita collettiva, diventando i luoghi oggi della produzione di cultura politica. È interessante la recente evoluzione sia verso reti cooperative e di mutualismo strutturate e sovralocali, sia verso forme collaborative di autogestione in alcuni quartieri. Sembrano emergere possibilità interessanti di innovazione anche per la politica, tra cui forme collaborative che prospettano la costituzione di democrazia sostanziale informale, una sorta di democrazia territoriale autoprodotta.
Il contributo intende discutere il complesso di queste problematiche, facendo riferimento soprattutto a esperienze nel contesto romano e valutando in maniera critica le possibili condizioni effettive per lo sviluppo di forme di democrazia territoriale autoprodotta.
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