La valutazione immobiliare dei monasteri nell’ipotesi di riuso funzionale
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/12355Parole chiave:
monasteri, valutazione immobiliare, riuso, project management, studio di fattibilitàAbstract
Il monastero non è un immobile privato propriamente inteso e non ha un valore di mercato perché non vi sono transazioni per tale destinazione d’uso sul mercato immobiliare. Definito un progetto di ristrutturazione edilizia che trae origine dalle destinazioni d’uso compatibili che la domanda sociale locale di spazi saprà esprimere, il valore del monastero nell’attuale stato di fatto coincide con il valore di trasformazione. Esso deriva da una elaborazione concettuale per la determinazione del valore finale del monastero, pronto ad essere riutilizzato. Se non esiste mercato per il monastero nell’attuale stato di fatto, neppure in seguito ad un intervento di riuso il monastero avrà un valore di mercato. Approssimando questo valore del monastero valorizzato con il valore di mercato di beni privati simili per dimensioni e caratteristiche, è possibile cogliere unicamente il valore d’uso reale del bene, uno dei tre valori che costituiscono il valore economico totale del monastero. Occorre invece determinare, attraverso un planivolumetrico, i costi necessari alla trasformazione. Essi rappresenteranno il costo dell’uso del bene, o l’investimento necessario, per potere usare l’immobile. La fattibilità economico-finanziaria sarà verificata se gli esborsi dell’investimento aggiunti delle uscite di cassa attualizzate per la gestione immobiliarepreviste nell’orizzonte temporale dell’investimento saranno inferiori alle entrate attualizzate che le nuove funzioni potranno generare in termini di remunerazione per l’uso dello spazio (locazione, diritto di superficie, ecc.) aggiunte dei contributi pubblici.
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