Narrative urbane digitali: le immagini della città nell’era dei big data
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/10532Parole chiave:
digitale, dati, visualizzazione, social network, GISAbstract
La presenza e utilizzo delle tecnologie digitali nelle aree urbane genera una crescente quantità di dati. Questa nuova conoscenza da un lato assegna alla città la nuova immagine post-umana di sistema smart; dall’altro rivela una polifonia di fonti, che interferisce con la struttura narrativa della città, aumentandone la complessità e moltiplicandone sia le possibilità di esplorazione, sia quelle di gestione e pianificazione. Infatti, l’integrazione di strumenti digitali per la raccolta, analisi e visualizzazione di dati permette di simulare possibili scenari di trasformazione; ma qual è la relazione tra questo sistema di parametri fluttuanti e lo spazio fisico della città? Queste molteplici possibilità virtuali come trasformano la narrativa urbana? L’intersezione tra mediazione digitale e spazio fisico (urbano) è l’oggetto di questo articolo, che si sviluppa a partire da una prospettiva interdisciplinare, tra narratologia e urbanistica. I tre progetti che proponiamo sono esperimenti sviluppati in contesti urbani diversi (San Pietroburgo, Bologna e Barcellona), ma significativi di come le tecnologie digitali trasformano la rappresentazione della città. A San Pietroburgo abbiamo lavorato sul paesaggio (semantico) della città attraverso i dati di Instagram, a Bologna abbiamo seguito le tracce (digitali) della comunità temporanea degli studenti, indagando l’interazione e interferenza tra la ‘univercity’ e lo spazio fisico urbano; a Barcellona abbiamo analizzato un frammento urbano (La Rambla) come un microcosmo di dati.
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