TY - JOUR AU - Susini, Fabiana PY - 2017/01/01 Y2 - 2024/03/29 TI - Chiese non più chiese: il caso urbano di Pisa JF - IN_BO. Ricerche e progetti per il territorio, la città e l'architettura JA - IN_BO VL - 8 IS - 11 SE - Architettura e paesaggio DO - 10.6092/issn.2036-1602/6483 UR - https://in-bo.unibo.it/article/view/6483 SP - 384-398 AB - Il riuso delle chiese nel contesto urbano pisano ha dunque riattivato luoghi in parte o completamente abbandonati che hanno assunto nuovi valori all’interno della città; la ri-funzionalizzazione ha permesso un rinnovamento o una continuità di fruizione di spazi un tempo sacri ed oggi votati alle esigenze del quotidiano. Esempi tangibili in tal senso sono le chiese adibite a luoghi di istruzione (sedi universitarie o biblioteche) come S. Eufrasia, S. Anna, S. Caterina o quelle divenute teatri o sedi espositive (S. Andrea, S. Paolo all’Orto, S. Michele degli Scalzi, S. Bernardo). Alcune di esse hanno assunto nuove funzioni di servizio o commerciali come S. Luca (sede di studio legale), S. Felice e S. Regolo (filiale di banca), S. Maria della Neve (pub), S. Omobono (ristorante). Questo contributo intende descrivere i cambiamenti avvenuti nella percezione / fruizione delle architetture sacre nella realtà urbanistica pisana: un valido esempio di come, alla funzione ufficiale associata al culto, si sia sostituito un uso profano che ha permesso a questi spazi di assumere un nuovo ruolo identitario all’interno della società contemporanea. ER -